27/03/2023 In cinque anni sottratti al consumo di suolo 882 mila metri quadrati di terreno: tale scelta politica sara' confermata nella nuova variante degli accordi pubblico-privati

Data di pubblicazione:
27 Marzo 2023

Nel 2017 con la variante 6 al Piano degli Interventi, l’Amministrazione di Albignasego imponeva dei limiti alle espansioni urbanistiche, individuando delle tempistiche precise per il convenzionamento delle lottizzazioni previste dal PRG del 2000, pena la loro decadenza, ossia il passaggio del terreno da zona edificabile a zona agricola. Sono stati, in questo modo, anticipati i tempi della legge sul consumo di suolo del Veneto e alla fine del 2018, termine ultimo assegnato, sono stati sottratti al consumo del suolo quasi 217 mila metri quadrati, con un risparmio complessivo di quasi 180 mila metri cubi di costruzioni (si tratta di un volume corrispondete a 300 bifamiliari o 3 torri come il Net Center).

Successivamente sono stati stralciati altri 13.562 mq per 8.000 metri cubi di un accordo pubblico privato (per realizzare la viabilità alternativa a via Sant’Andrea) che era nel frattempo decaduto e che l’Amministrazione ha deciso di non reiterare investendo risorse proprie per realizzare il tratto di viabilità mancante in via Santa Giustina, poi aperta nel 2021. 

A queste aree sottratte al consumo di suolo e tornate agricole si aggiunge l’approvazione delle annuali varianti verdi che hanno comportato l’eliminazione, su base di richiesta volontaria dei cittadini, di altri 18.000 mc per 24.500 metri quadri sottratti al consumo di suolo. 

Di recente poi si è proseguito su questa strada con una scelta del tutto innovativa rispetto la precedente pianificazione: con la variante 14-1 nel 2022 è stata stralciata una superficie complessiva di circa 594.830 mq di area con destinazione produttiva (59,48 ettari) che è diventata interamente agricola. “Per andare incontro ad eventuali esigenze delle imprese del territorio” dice l’Assessore all’urbanistica Valentina Luise, “promuoveremo politiche che favoriscano la rigenerazione delle aree produttive esistenti che ne avessero necessità”. Infine, con la variante in corso non saranno reiterate aree residenziali per 32.000 mq (3,2 ettari) con un ulteriore risparmio di 26.720 metri cubi.

“Anche per il futuro” aggiunge l’Assessore Valentina Luise “in particolare con la variante 14-2 sugli accordi pubblico privati in fase di predisposizione, le scelte dell’Amministrazione proseguiranno in questa direzione”.
Attualmente le istanze pervenute dai privati richiedono una trasformazione del territorio agricolo in aree residenziali/commerciali/direzionali per circa 100.000 mq (10 ettari per un volume complessivo di 35.000 metri cubi più ulteriori volumi commerciali, anche di dimensioni imponenti, che in questa fase non è possibile calcolare).
“L’intenzione dell’Amministrazione” ribadisce l’assessore Luise “è quella, in linea generale, di non accogliere tali richieste di accordo che comportino consumo di suolo, evitando in particolare che aree decadute con la variante 6 possano tornare edificabili.  Si proporrà, invece, di valutare quegli accordi che riguardano aree già pianificate in precedenza, che quindi non consumano suolo, nelle quali saranno rimodulati i parametri edilizi al fine di ridurne l’impatto urbanistico e in alcuni casi anche il volume”.

Si sottolinea infine che l’attività edilizia in corso nel territorio di Albignasego è in forza dei diritti acquisiti con il vecchio PRG e incomprimibili da parte del Comune, trattandosi di piani già convenzionati o di lotti di completamento.

“In questi anni” conclude il Sindaco Filippo Giacinti “a partire dalla variante 6 del 2017 che avviava la nuova politica del Comune in tema di consumo del suolo, abbiamo trasformato aree residenziali o produttive in agricole per circa 882.000 mq (l’equivalente di 123 campi da calcio), ricevendo il plauso anche di Legambiente Padova che aveva additato Albignasego come ‘esempio da seguire’ ma nel contempo aveva rilevato come ‘la via maestra per contrastare il consumo del suolo fosse quella di approvare una variante al PAT’. Condividendo queste considerazioni di Legambiente, l’Amministrazione sta ora valutando la revisione di tale documento per ridurre il dimensionamento previsto nel 2013, togliendo definitivamente anche le linee di sviluppo e individuando modalità di intervento che puntino alla rigenerazione e al recupero dell’esistente”.

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