03/06/2024 Riduzione dello spreco alimentare nelle mense scolastiche: il comune di Albignasego inizia un nuovo progetto innovativo

Data di pubblicazione:
03 Giugno 2024
03/06/2024 Riduzione dello spreco alimentare nelle mense scolastiche: il comune di Albignasego inizia un nuovo progetto innovativo

“Vista l’attenzione che in questi anni abbiamo riposto nella mensa scolastica – annuncia l’Assessore alla pubblica istruzione Marco Mazzucato - il nostro Comune è stato selezionato per partecipare alla sperimentazione di un importante progetto volto alla riduzione dello spreco alimentare nelle mense scolastiche.”

Il progetto, che include anche il Comune di Albignasego, è promosso dalla Regione del Veneto nell'ambito del Programma Comunità Attive del Piano Regionale della Prevenzione 2020-2025.

Il programma sperimentale, nella sua fase iniziale, introduce il "piatto nut" per la sostenibilità alimentare. Questo consiste in un menù equilibrato e completo presentato ai ragazzi su un unico piatto di grandi dimensioni (circa 28/30 cm), realizzato in materiale biocompostabile. L'obiettivo è educare i giovani a una corretta alimentazione, riducendo al contempo gli sprechi alimentari grazie a una presentazione più attrattiva e a una gestione ottimizzata delle porzioni.

La sperimentazione, in collaborazione con Camst e con l'istituto comprensivo di Albignasego, ha preso avvio con due giornate speciali il 24 e il 29 maggio. In queste date, sono stati serviti rispettivamente il "piatto di Braccio di Ferro" (coscette di pollo, patate al forno, spinaci all'olio) e il "piatto del Cow Boy" (pasta integrale al pesto, fagioli, pomodorini). Questi piatti sono stati scelti per il loro apporto nutrizionale bilanciato e la loro capacità di stimolare l'interesse e l'appetito dei ragazzi.
“Da molto tempo, ormai, Comune ed Istituto Comprensivo hanno posto l’attenzione sulla sana alimentazione, la ricerca delle materie prime e il bilanciamento dei macronutrienti.- afferma il sindaco Filippo Giacinti – Con l’adeguamento ai Criteri Ambientali Minimi, poi, che indicano come utilizzo ideale di materie prime di produzioni biologiche in età pediatrica e adolescenziale il 50% del totale, i costi sono aumentati di molto. Per non fare pesare questi aumenti sulle famiglie, abbiamo deciso di aumentare l’investimento da parte del comune che già pagava parte del costo del pasto: da una spesa iniziale di 113 mila euro siamo passati a 360 mila euro, lasciando nelle tasche dei cittadini altri 250 mila euro che avrebbero pesato sui bilanci familiari”.

“Già in passato – aggiunge l’assessore - avevamo attivato numerosi progetti di educazione alimentare rivolti ai ragazzi grazie alla collaborazione dei docenti presenti e del personale addetto, soprattutto nell’ottica di evitare gli sprechi con l’introduzione della “No Spreco Bag”, contenitore termico che permette di portare a casa eventuali avanzi di cibo, la donazione del cibo non servito a organizzazioni non lucrative di utilità sociale presenti sul territorio, ma anche eventi di sensibilizzane sull’importanza dell’alimentazione per la crescita e la salute degli individui per i ragazzi e le famiglie. ”

La seconda fase della sperimentazione partirà da settembre con l'inizio del nuovo anno scolastico. Saranno organizzati incontri formativi destinati a genitori e insegnanti per sensibilizzare e coinvolgere l'intera comunità scolastica sul tema della sostenibilità alimentare e della riduzione degli sprechi.

“Siamo orgogliosi di prendere parte a questa sperimentazione che promuove una cultura alimentare più consapevole e sostenibile nelle scuole perché quello che proviamo a trasmettere, oltre al mangiar bene è l’importanza del non sprecare”. Conclude il sindaco.

Ultimo aggiornamento

Martedi 11 Giugno 2024